Consulenza tecnica d'ufficio in caso di separazione coniugale con i figli minori

 

Nel corso degli ultimi decenni sono notevolmente aumentate le discussioni e le problematiche tra i coniugi, che, il più delle volte, portano alla separazione tra i due.

Tale evento viene considerato come uno di momenti della vita più stressanti e difficili per tutti i componenti della famiglia, tanto da portare gli psicologi ad affermare che lo sconforto provato durante la separazione è paragonabile al dolore che si manifesta in presenza di un lutto.

In generale, secondo l'ordinamento italiano la separazione può avvenire in due modi: consensuale e giudiziale.

 

La separazione consensuale

è messa in pratica quando le due parti riescono a raggiungere un accordo in piena tranquillità, andando a toccare con i giusti toni tutti gli aspetti riguardanti la separazione.

La separazione giudiziale

invece, si utilizza quando le idee tra i due coniugi di come organizzare la vita dei loro bambini dopo la separazione sono molto diverse e difficilmente si riesce a raggiungere un accordo costruttivo. In tal caso attraverso il processo della consulenza autorizzata dal giudice si cerca di raggiungere delle decisioni che mettano d'accordo entrambe le parti.

Come avviene la nomina del CTU?

La richiesta della CTU può essere fatta sia dal giudice che segue la separazione sia da una delle due parti interessate. In entrambi i casi il compito del consulente nominato dal Tribunale non cambia, in quanto dovrà valutare quali siano le competenze genitoriali della coppia in questione, e di conseguenza indicare la forma di affidamento dei figli minori che più si adatta al caso specifico.

Solitamente, l'esperto che viene scelto è colui che svolge una delle seguenti mansioni: psicologo, psicoterapeuta, psichiatra o neuropsichiatra, tutti specializzati in psicologia giuridica.

I genitori a loro volta hanno la possibilità di nominare un esperto di fiducia, denominato CTP, consulente di parte, che avrà il compito di seguire l'operato del CTU, consulente tecnico d'ufficio, così da assicurarsi che vengano prese le decisioni più sagge per la tutela del minore.

Nella maggior parte dei casi è consigliabile procedere con questa modalità, in maniera tale da avere un consulente di fiducia che possa formulare delle proposte ufficiali e collaborare con la parte e il suo avvocato.

Come si svolgono le operazioni peritali della CTU?

Le operazioni relative alla CTU prevedono un calendario di incontri sia individuali sia con tutti i membri della famiglia, che vanno a interessare tanto i genitori quanto i ragazzi.

L'esperto di fiducia partecipa a tutti gli incontri. Il CTU insieme ai CTP ha il compito di analizzare, attraverso una serie di strumenti di valutazione, la personalità di tutti i membri della famiglia, andando a esaminare nello specifico le modalità di relazione tra i vari componenti del nucleo familiare.

L'addetto alla valutazione deve tenere conto non solo dell'eventuale presenza di aspetti psicopatologici che vanno a influire nel funzionamento interpersonale e relazionale, ma soprattutto delle competenze genitoriali, dello sviluppo affettivo dei figli, e soddisfacimento dei bisogni di questi ultimi.

Tale valutazione può essere estesa, consultando anche a delle figure di riferimento del minore, significa che il CTU è autorizzato dal giudice a parlare con gli insegnanti e il pediatra, logopedista e simili.

Una volta conclusa tale fase di valutazione il CTU avrà, quindi, il compito di indicare al giudice la strada da percorrere, illustrando le modalità di gestione e di affidamento più consone al caso specifico.

Come viene presa la decisione finale?

Al termine di tutte le operazioni il CTU incaricato ha il compito di stilare un elaborato finale, contenente una relazione dettagliata che consentirà al giudice del caso di orientarsi nel migliore dei modi sulla decisione da prendere.

Naturalmente le conclusioni riportate nella relazione stilata dal CTU sono solo delle proposte, in quanto il giudice ha tutto il potere di adottare delle scelte diverse da quelle consigliate.

È ovvio, però, che qualsiasi sia la scelta presa deve essere necessariamente motivata ed effettuata nella tutela del minore.

In definitiva si può affermare che l'utilizzo della CTU – consulenza tecnica d'ufficio, può risultare molto utile nelle separazioni giudiziali in cui le parti coinvolte non riescono a colloquiare nell'interesse del minore, visto che al termine dell'arduo percorso solitamente si riesce a giungere a una soluzione in grado di salvaguardare il benessere della prole.

Tale risultato può essere raggiunto soltanto se i genitori coinvolti accettano di partecipare in maniera costruttiva ai test valutativi da intraprendere, mettendo da parte i vari conflitti durante i colloqui da effettuare con il consulente tecnico d'ufficio.

 

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